Reggia di Caserta

L'illuminazione pensata per la Reggia di Caserta

L’intervento di illuminazione della Reggia di Caserta nasce dall’esigenza di restituire al complesso reale la sua dignità notturna, nel pieno rispetto della storia, della materia e del paesaggio che lo circondano. La luce è stata pensata come un linguaggio silenzioso capace di raccontare l’architettura di Vanvitelli, il ritmo dei cortili interni, il grande asse prospettico che unisce il palazzo al parco e alle fontane, fino alla scenografia della cascata e della Fontana di Diana e Atteone.


L’approccio è stato quello di una luce mediterranea: calda, accogliente, mai abbagliante, con livelli contenuti e contrasti morbidi, per lasciare che siano le superfici in pietra, le modanature e le statue a emergere con discrezione. La temperatura di colore più calda enfatizza la matericità delle facciate, mentre tonalità leggermente più neutre sono dedicate alle statue e agli elementi marmorei, per restituire dettaglio e profondità senza alterarne la percezione.
La tecnologia utilizzata privilegia apparecchi ad alta efficienza, con ottiche controllate e schermature puntuali per ridurre l’abbagliamento e l’inquinamento luminoso, nel segno di una progettazione contemporanea attenta al benessere dell’uomo e alla sostenibilità.

Sulla facciata principale, la luce non “pittura” l’edificio in modo uniforme, ma ne segue la struttura: lesene, cornici, finestre e timpani sono modellati da accenti calibrati che ne sottolineano il ritmo compositivo, mentre un livello di illuminamento più basso unifica lo sfondo murario.
I quattro cortili interni sono trattati come stanze a cielo aperto: una luce diffusa, quasi domestica, accompagna il passaggio e svela gradualmente logge, arcate e prospettive verso l’interno, trasformando il percorso in una sequenza narrativa più che in un semplice attraversamento funzionale.

Il grande asse verso il parco è guidato da una luce discreta che lascia protagonista il buio, così che le emergenze monumentali – vasche, sculture, giochi d’acqua – acquistino forza e mistero. Particolare attenzione è stata dedicata all’area della Fontana di Diana e Atteone: gli apparecchi sono integrati tra la vegetazione e le rocce, con emissioni controllate che mettono in risalto i volumi delle figure, le superfici d’acqua e la relazione tra mito e natura, evocando il racconto delle trasformazioni e degli inseguimenti che la fontana rappresenta.

L’intero sistema è pensato come un organismo flessibile, in grado di modulare le scene luminose in base alle diverse esigenze – dalla visita ordinaria agli eventi speciali – senza mai tradire il principio di fondo: la luce non deve imporsi, ma accompagnare.
Il progetto di illuminazione diventa così un atto di cura verso la Reggia, uno strumento per farla percepire nella sua interezza anche di notte, restituendo al pubblico un’esperienza emozionale, rispettosa e profondamente legata all’identità del luogo.

LIGHTING DESIGN Filippo Cannata

COMPLETAMENTO 1997

LOCALITÀ Caserta