La Luce pensata per la Reggia di Carditello
L’intervento di illuminazione della Reggia di Carditello nasce dal desiderio di restituire luce – in senso letterale e simbolico
– a un luogo che è insieme residenza reale, azienda agricola storica e grande ippodromo paesaggistico. Il complesso neoclassico,
con il palazzetto centrale, i cortili di servizio e l’ellisse del galoppatoio punteggiata da obelischi e dal tempietto dorico, è stato interpretato come un’unica scena teatrale a cielo aperto, in cui l’architettura dialoga con la memoria agricola e con la tradizione equestre borbonica.
Inserito nella rete dei siti UNESCO illuminati da Cannata & Partners, il progetto di luce per Carditello “veste a festa”
la Reggia, valorizzando
la facciata principale con una scansione ritmica di accenti che seguono lesene, cornici e aperture, orchestrati attraverso diverse tonalità di luce. L’obiettivo è enfatizzare
le parti architettoniche senza appiattire il prospetto, alternando campiture morbide a dettagli più incisivi, in coerenza con il linguaggio sobrio
ma elegante
del complesso.
La luce viene concepita come una presenza calda e accogliente, con temperature di colore prevalentemente calde per esaltare gli intonaci giallo-ocra e la pietra chiara, e livelli di illuminamento contenuti per preservare la percezione del cielo notturno. Una base luminosa uniforme lega il volume centrale alle ali laterali, mentre proiettori con ottiche controllate scolpiscono i marcapiani, i bassorilievi e le statue in sommità. Nelle serate di evento, le scene possono modulare le cromie
con variazioni dinamiche – dal bianco caldo alle tonalità più sature – trasformando la facciata in un fondale vivo, capace di accompagnare programmi culturali e momenti celebrativi.
Il grande ovale del galoppatoio è trattato come uno spazio paesaggistico più che puramente funzionale: un anello di luce radente segue il profilo della pista, suggerendone la forma originaria e mantenendo il centro erboso in una penombra percepibile, in cui emergono per contrasto gli obelischi e il tempietto neoclassico. Questi elementi sono illuminati con proiezioni controllate e angoli di incidenza studiati per restituire plasticità alle superfici senza abbagliare lo sguardo dei visitatori né interferire con la lettura complessiva del paesaggio notturno.
Particolare attenzione è dedicata al tema del tempo, richiamato dalla presenza delle meridiane
e degli orologi solari
del sito.
In occasione degli eventi “Carditello illuminata”, la luce architetturale dialoga con lo spettacolo di video mapping “Tempo Reale” proiettato sulla meridiana restaurata, in cui immagini e narrazione sul sole e sul tempo amplificano il rapporto tra luce, ombra e architettura. Lo stesso Filippo Cannata ha sottolineato come la scoperta dei due orologi solari abbia ispirato il progetto, evidenziando la centralità dell’ombra come strumento capace di “scandire il ritmo della vita”.
Dal punto di vista tecnico, il progetto adotta sorgenti LED ad alta efficienza e sistemi di controllo avanzati, per modulare i livelli luminosi in base alle diverse occasioni d’uso e ridurre al minimo consumi e manutenzione. Gli apparecchi sono integrati in modo discreto lungo i cornicioni, nelle nicchie e nelle aree verdi, con schermature e ottiche asimmetriche per limitare l’emissione verso l’alto e l’abbagliamento, in linea con la filosofia adottata da Cannata & Partners nei siti storici e UNESCO.
La luce diventa così uno strumento di rinascita
per Carditello:
accompagna il racconto del recupero architettonico, restituisce dignità notturna
alla Reggia sottratta al degrado e ne sottolinea il nuovo ruolo di polo culturale aperto al territorio.
Il progetto di illuminazione non si limita a “mostrare” il complesso, ma costruisce un’esperienza emotiva
che intreccia storia, paesaggio agricolo, musica, spettacolo e partecipazione civile, trasformando ogni accensione in un gesto di cura verso questo luogo fragile
e potentissimo.






