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Illuminazione dell’Obelisco Egizio di Benevento
La luce che traduce i geroglifici e fa parlare la città
Nel cuore di Benevento, l’Obelisco Egizio di piazza Papiniano torna a essere protagonista grazie a un progetto di illuminazione monumentale che unisce tecnologia, poesia e cultura. Filippo Cannata ha concepito un intervento inedito: la luce non si limita a “illuminare” il monumento, ma lo trasforma in un racconto vivo, capace di formare, informare e attrarre persone di ogni età.
Una “nuova pratica” di illuminazione monumentale
L’illuminazione artistica dell’Obelisco Egizio di Benevento nasce da un’analisi approfondita dei comportamenti sociali nello spazio pubblico: come le persone attraversano la piazza, dove si fermano, cosa osservano davvero.
Da qui l’idea chiave: usare la luce come strumento narrativo e didattico, trasformando l’obelisco in un dispositivo che ogni giorno racconta se stesso e la storia che custodisce.
Per dieci minuti ogni ora, l’intervento di Filippo Cannata attiva una scena luminosa unica: l’ombra dell’Obelisco viene proiettata sul Palazzo di Città, nella sua posizione corretta, lungo questo “oblio di luce” compaiono prima i geroglifici originali e poi la loro traduzione; una voce fuori campo narra la storia dell’Obelisco e il significato delle iscrizioni; la luce cambia in relazione alla narrazione, guidando lo sguardo e l’attenzione dello spettatore.
Il risultato è un’esperienza immersiva in cui luce, ombra, parola e architettura dialogano in modo sincronizzato, offrendo una lettura contemporanea di un monumento antico.
Luce che forma, informa e attira nuove generazioni
L’obiettivo del progetto è chiaro: utilizzare la luce e la tecnologia come leva culturale e formativa. La luce diventa un testo visivo che facilita la comprensione dei geroglifici, la narrazione audio trasforma un semplice “vedere” in un ascoltare, capire e ricordare, l’intero intervento è pensato per coinvolgere in particolare i giovani, rendendo il patrimonio storico un’esperienza accessibile, dinamica e memorabile.
L’illuminazione dell’Obelisco Egizio si configura così come una vera “nuova pratica” di interpretazione e fruizione dei monumenti e degli spazi pubblici, un modello replicabile per altre città che vogliono valorizzare il proprio patrimonio in chiave contemporanea.
Sostenibilità, integrazione e qualità della luce
Il progetto di Filippo Cannata coniuga poetica della luce e rigore tecnico, con grande attenzione all’inquinamento luminoso, alla sostenibilità ambientale, ai consumi energetici, alla manutenzione, al controllo del budget a disposizione.
L’illuminazione dell’Obelisco Egizio non è solo spettacolo: è un intervento sostenibile, durevole e responsabile, allineato alle esigenze di una città che vuole crescere in qualità, non in quantità di luce.
Un nuovo attrattore urbano
Dopo l’inaugurazione, l’Obelisco Egizio di Benevento è diventato un importante attrattore di flusso, la piazza si è trasformata in un luogo di sosta, osservazione e scoperta, cittadini, turisti, studenti e visitatori si ritrovano per assistere al “momento” in cui l’obelisco parla, il monumento, spesso ignorato nella quotidianità urbana, viene riscoperto come simbolo identitario della città.
Il progetto, sostenuto dal mecenatismo di Diego Della Valle e dalla collaborazione tra Comune, Soprintendenza e partner istituzionali, dimostra come un buon intervento di lighting design possa generare impatto culturale, sociale ed economico.
Cannata Light: la luce come scultura e linguaggio
Con l’illuminazione dell’Obelisco Egizio di Benevento, Filippo Cannata conferma la propria visione: la luce non è solo un fatto tecnico, ma una scultura immateriale che modella lo spazio, racconta storie, crea valore per la città, crea poetica ed emozioni.
Questo progetto è un manifesto del nostro approccio.
Se desideri valorizzare un monumento o uno spazio pubblico attraverso un’illuminazione che unisca poesia, innovazione e sostenibilità, Cannata Light può progettare per te una nuova storia di luce











